sogni d'Aria

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Località: no man's land, Italy

24 novembre, 2005

LETTERA AL MIO 28° ANNO

Dovrei abbracciarti per darti coraggio e per soffiare dentro questo sacco vuoto con cui mi stai raggiungendo la rabbia che ho coltivato con convinzione in questi anni. Ma vorrei che poi quest'aria malata si trasformasse e trovasse il modo di non distruggere, solo rendere migliore. Un ferro da stiro per spianare quelle rughe di tormento che segnano profonde i miei pensieri, il regalo più opportuno e atteso; un nuovo paio di occhiali per riportare il fuoco sulle cose giuste; un gomitolo di strade con cartelli direzionali corretti e limpidi, per non perdermi, ma non perdere nemmeno la possibilità di scegliere..

10 novembre, 2005

Buon Dio

"Preghiera di uno che si è perso, e dunque, a dirla tutta, preghiera per me. Signore Buon Dio, abbiate pazienza, sono di nuovo io. Dunque, qui le cose vanno bene, chi più chi meno, ci si arrangia, in pratica, si trova poi sempre il modo di cavarsela, voi mi capite, insomma, il problema non è questo.Il problema sarebbe un altro, se avete la pazienza di ascoltarmi. Il problema è questa strada, bella strada questa che corre e scorre e soccorre, ma non corre diritta, come potrebbe e nemmeno storta come saprebbe, no. Curiosamente si disfa. Credetemi (per una volta voi credete a me) si disfa. Dovendo riassumere, se ne va un po' di qua, un po' di là, presa da improvvisa libertà. Chissà. Adesso, non per sminuire, ma dovrei spiegarvi questa cosa, che è cosa da uomini, e non è cosa da Dio, di quando la strada che si ha davanti si disfa, si perde, si sgrana, si eclissa, non so se avete presente, ma è facile che non abbiate presente, è una cosa da uomini, in generale, perdersi. Non è roba da Voi. Bisogna che abbiate pazienza e mi lasciate spiegare. Faccenda di un attimo. Innanzitutto non dovete farvi fuorviare dal fatto che, tecnicamente parlando, non si può negarlo, questa strada che corre, scorre, soccorre, sotto le ruote di questa carrozza, effettivamente, volendo attenersi ai fatti, non si disfa affatto.Tecnicamente parlando. Continua diritta, senza esitazioni, neanche un timido bivio, niente.Diritta come un fuso. Lo vedo da me. Ma il problema, lasciatevelo dire, non sta qui. Non è di questa strada, fatta di terra e polvere e sassi, che stiamo parlando. La strada in questione è un'altra. E corre non fuori, ma dentro. Qui dentro. Non so se avete presente: la mia strada.Ne hanno tutti una, lo saprete anche voi, che tra l'altro, non siete estraneo al progetto di questa macchina che siamo, tutti quanti, ognuno a modo suo. Una strada dentro ce l'hanno tutti, cosa che facilita, per lo più, l'incombenza di questo viaggio nostro, e solo raramente, ce lo complica. Adesso è uno dei momenti che lo complica. Volendo riassumere, è quella strada, quella dentro, che si disfa, si è disfatta, benedetta, non c'è più. Succede, credetemi, succede. E non è una cosa piacevole. Io credo che quella vostra trovata del diluvio universale, sia stata in effetti una trovata geniale. Perché a voler trovare un castigo, mi chiedo cosa sia meglio che lasciare un povero cristo da solo in mezzo a quel mare. Neanche una spiaggia. Niente. Uno scoglio. Un relitto derelitto. Neanche quello. Non un segno per capire da che parte andare, per andarci a morire. ... So perfettamente qual è la domanda, è la risposta che mi manca.Corre questa carrozza, e io non so dove. Penso alla risposta, e nella mia mente diventa buio. Così questo buio io lo prendo e lo metto nelle vostre mani. E vi chiedo Signore Buon Dio di tenerlo con voi un'ora soltanto, tenervelo in mano quel tanto che basta per scioglierne il nero, per scioglierne il male che fa nella testa, quel buio nel cuore, quel nero, vorreste? Potreste anche solo chinarvi, guardarlo, sorriderne, aprirlo, rubargli una luce e lasciarlo cadere che tanto a trovarlo ci penso poi io, a vedere dov'è. Una cosa da nulla per voi, così grande per me. Mi ascoltate Signore Buon Dio? Non è chiedervi tanto, è solo una preghiera, che è un modo di scrivere il profumo dell'attesa. Scrivete voi dove volete il sentiero che ho perduto. Basta un segno, qualcosa, un graffio leggero sul vetro di questi occhi che guardano senza vedere, io lo vedrò. Scrivete sul mondo una sola parola scritta per me, la leggerò. Sfiorate un istante di questo silenzio, lo sentirò. Non abbiate paura, io non ne ho. E scivoli via questa preghiera con la forza delle parole, oltre la gabbia del mondo, fino a chissà dove. Amen"

09 novembre, 2005

CASA

continuo cercare, risalire lungo le vene stanche, piene di sale, sale che incrosta la pelle, gli occhi, i capelli. non c'è languore in cui riposare. solo tornare, il posto a forma di casa dove tutto è partito. appendere ricordi mai vissuti, coltivare terre profonde col profumo di sempre, ospitare desideri non osati, un filo intorno per far trovare la porta, un campanello che sa suonare tutte le musiche del mondo

02 novembre, 2005

MASCHERE

collezionista di attese, le infilo pazientemente una per una in questa collana che è una catena, lugubre travestimento di un Halloween sfigato e non desiderato. Mi porto addosso una maschera che è uno scherzo poco divertente, non ho battute per far ridere, non ho strumenti per far danzare, solo una collana infinita che trascina giornate perse. Ho perso i miei ventisette anni. Ho perso un anno della mia vita e non ci sono porte a cui bussare per riaverlo indietro. Non è un film, non c'è rewind, imparare dagli sbagli non è sufficiente per ricucire gli strappi di questo copione. Resterà macchiato e per colpa mia. Aspetto. Navi fantasma che ho addobbato d'aria, fantasmi barcollanti che non sanno raggiungermi. E intanto ho perso un anno...