sogni d'Aria

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Località: no man's land, Italy

28 settembre, 2007

terapia d'urto

ho ordinato un libro, La comunicazione come strumento per gestire le proprie emozioni... ci ricasco sempre! amo i libri ma a volte attribuisco loro poteri paranormali che sono quanto mai lontani dalla realta'. quanto semplice sarebbe trovare risposte alle domande di sempre all'interno di pensieri di qualcuno che non ti ha mai incontrato! sara' una palliativa consolazione, o la consolatoria sensazione di cercare di fare qualcosa.
i fatti: non mi piacciono alcune mie recenti reazioni di ira di fronte a qualcosa che potrei riassumere come "coccole perdute": ho l'ossessione di essere sempre al centro di pensieri e azioni per chi mi e' accanto, ma invece di provare pena per me stessa in silenzio, comunico questo disagio con decisa convinzione, battagliando per il mio diritto di essere Principessa Indiscussa... ma non sara' mai cosi', ho scelto un uomo che dividero' sempre con sua figlia, e spero di imparare a domare il mio egocentrismo, anche se lo considero uno dei pochi lussi viziosi che mi concedo e che solo chi ha l'onore di essere Prescelto puo' ricevere in dono...

22 settembre, 2007

il piacere che mi ha dato rileggere certi angoli di pensiero mi ha ricordato che a volte e' necessario prendere una penna, biro o chips, e bloccare per un attimo il tempo. l'ultima volta che ho scritto, destino buffo, e' stato esattamente un anno fa. un anno per piangere, sentire il vuoto appesantire il cuore, sputare rabbia contro limiti che mi restano spalmati addosso come una lurida macchia di grasso. ma questa sono io, e sto respirando. non piu' scappando, forse appena un passo accennato verso l'accettazione, mai rassegnazione, di non poter mai diventare Miss Tutto Il Mondo Mi Ama. forse non l'ho nemmeno mai voluto, ma ho disperatamente, con i pugni stretti a farmi male, cercato il mio posto nel mondo. e nel mio mondo ideale mi muovo come una farfalla, leggeri i pensieri e le movenze, portando aria buona e benessere. ma forse il mio spirito guida e' piu' simile ad un elefante impacciato, in fondo forte ma lui non lo sa, e un topolino e' capace di farlo barrire di spavento. quest'anno mi ha portato la consapevolezza e l'umilta' di riconoscere che da sola non assaporo le cose, e che forse non e' cosi' vergognoso aver bisogno di rendere felice qualcuno per fare pace con se stessi. ancora una volta combatto con poche armi per guadagnarmi un trono in mezzo al suo cuore (no, non un angolo), e faccio conoscenza con Pazienza, per vedere che effetto fa scavare piano piano piuttosto che stappare una bomba carta..

22 settembre, 2006

BRAAI & PASTA

Ieri ho passato la mia prima serata da sola nel mio piccolo flat. In effetti e’ da tre giorni che cerco di individuare l’origine della scia di profumo maschile che sento sulle scale ma ancora nulla, il block sembra spopolato, solo grida di ibis (e il rumore del mare…). Insomma, rassegnata, ho preparato la mia pizza surgelata e ho preso la mia prima risoluzione: anche se non ci sono le banane sopra non vuol dire che si tratti di pizza, quindi accontentati dei BRAAI! (sabato scorso ho partecipato al mio primo braai – barbecue – a base di aragoste e mini-cocktails!). Per completare la serata ho acceso la TV e da brava ospite in terra straniera ho cercato di tenermi aggiornata ascoltando 3 volte la sequenza di notiziari in English-afrikaans-Xhosa(alla terza sono riuscita a renbdermi conto che erano tre lingue diverse…); poi ho seguito con viva partecipazione il quiz “The weakest link”, apprezzando capigliature, sorrisi suoni e poco altro…(?) La mia salute e’ un po’ in crisi, colpa di un damn shore throat (forse per l’unica cicca che sono riuscita a fumare solo ieri? Manuel scherzava quando diceva che a Cape Town le ragazze non fumano, e invece e’ vero! Mi hanno guardata tutti come un’aliena! E quando poi hanno visto il tatuaggio a momenti mi davano fuoco!! Ma combattero’ per i miei diritti, ENDURING FREEDOM, ora vado al Water Front a prenotarmi un posto accanto alla statua di Nelson…). Ora ho bisogno di coccole, stasera mi rifugero’ dalla mia famiglia adottiva italiana, dove un buon piatto di pasta al pomodoro e basilico non manca mai!

18 settembre, 2006

PIN PIN

"l'esperienza che ho fatto qui mi ha fatto capire che le persone non sono poi cosi' diverse, siamo tutti human beings". Pin Pin, accounter chinese, dixit. Per ora e' l'unico human being che comprendo quando parla (a parte somesin/something...).
Credo abbia ragione, anche se al momento e’ la Differenza che regna, e ci vuole un attimo per imparare a non stupirsi di fronte ai colorati senza incisivi (migliora le prestazioni sessuali… quando torno i BdR saranno tutti sdentati?!), per pronuciare Xhosa schioccando la lingua, perche’ l’afrikaans non sia solo un groviglio di gutturali. La prima sera che sono uscita (a pattinare sul ghiaccio, Pontebba in black style) nel combi eravamo in 8 e parlavamo 5 lingue diverse. L’Italia e’ solo una grande fabbrica di vestiti e campioni del mondo, overseas come tutti gli altri. Non importa cosa ti ha fatto venire qui, ora sei soltanto in mezzo al mess, una minima parte del mucchio dove e’ normale entrare nella corrente e sparire nel tutto. E’ quando chiudi la porta alle spalle che torni ad essere Sola.

06 settembre, 2006

Animula vagula, blandula


"Aver casa e' un bene
dolce il sonno sotto il proprio tetto
figli, giardino e cane.
Ma certo appena ti sei riposato
dall'ultimo viaggio
la lontananza t'insegue con nuove lusinghe.
Meglio e' patire di nostalgia di casa e sotto le alte stelle, solo, riposare con la propria melanconia.
Avere e riposare può soltanto chi ha il cuore tranquillo, mentre il viandante sopporta fatiche e difficoltà con sempre delusa speranza. In vero più lieve e' il tormento di andare, più lieve che trovar pace nelle valli di casa, dove tra le gioie e le solite cure solo il saggio sa costruire la propria felicità. Per me e' meglio cercare e mai trovare che legarmi, caldo e stretto a quanto mi e' accanto, perché anche nel bene, su questa terra sono solo ospite, mai cittadino."

condizione privilegiata, quella dell'ospite, che di ogni casa può cogliere il meglio, senza avere il tempo di stancarsi del suo odore, della luce che la veste sempre uguale, dei suoni che la impregnano anche nel silenzio. L'ospite sceglie destinazione e durata, i tenaci vincoli della terra ignora e a cavalllo dell'aria osserva la sua migrazione. Vorrei essere un buon ospite, con poche domande e occhi grandi a sufficienza per contenere quello che ancora non so

27 luglio, 2006

I HAD A DREAM

venerdì, aprile 29, 2005

AFRICA
Promessa di una libertà da conquistare, di respiri veri da sentire sotto la pelle. C’è qualcosa che mi lega all’Africa, forse solo quegli anni in cui l'ha respirata chi mi ha generato, o forse la volontà di fuga. Mi piacerebbe vedere l’origine della mia inquietudine, che mi ha sempre creato l’esigenza di trovarmi in un posto diverso, e in un altro tempo. E che diventa sempre più impellente quando non sento radici sotto di me. Africa come immensità, colori penetranti, suoni primitivi, ritorno a quell’essere animali che oggi occorre soffocare. Più durezza e meno spazio per quella sensibilità che ti fa chiedere perché io, perché qui, dove? Niente domande, solo un sole che riempie tutto, e ti fa essere parte di quell’aria e di quella terra. Né migliore né peggiore di ogni altro essere che vi abita

è passato più di un anno
abito ancora a InquietUdine
ma questa volta l'ho afferrata per farne delle ali. Volerò, Africa, per raggiungere il nero pesto dei miei confini e confonderli coi tuoi. Forse non mi libererò delle domande e delle mancanze ma non è più tempo di guardare lamentare sperare. Non solo parole... There's a way and I know that I have to go

24 novembre, 2005

LETTERA AL MIO 28° ANNO

Dovrei abbracciarti per darti coraggio e per soffiare dentro questo sacco vuoto con cui mi stai raggiungendo la rabbia che ho coltivato con convinzione in questi anni. Ma vorrei che poi quest'aria malata si trasformasse e trovasse il modo di non distruggere, solo rendere migliore. Un ferro da stiro per spianare quelle rughe di tormento che segnano profonde i miei pensieri, il regalo più opportuno e atteso; un nuovo paio di occhiali per riportare il fuoco sulle cose giuste; un gomitolo di strade con cartelli direzionali corretti e limpidi, per non perdermi, ma non perdere nemmeno la possibilità di scegliere..